Proviamo ad uscire dal pensiero unico che attualmente troviamo nella maggior parte di chi ha responsabilità governative e istituzionali e che alla fine finisce per influenzare molti di noi.
Costruire mega città della salute, grandi ospedali e magnifiche eccellenze sembra essere l’imperativo, chiudendo e/o ridimensionando i piccoli ospedali territoriali, i piccoli centri mono specialistici e tutto ciò che serve per “risparmiare”.
Ma tutto ciò ha un senso?
Le eccellenze possono essere create anche nei piccoli ospedali.
Ma tutto ciò ha un senso?
Le eccellenze possono essere create anche nei piccoli ospedali.
I piccoli ospedali sono più a misura d’uomo.
I piccoli ospedali sono più vicini ai cittadini che non devono fare decine di chilometri.
I piccoli ospedali sono più vicini alle esigenze della popolazione anziana che diventa sempre più numerosa.
I piccoli ospedali sono più a contatto con il territorio dove sorgono, con la medicina di base e con il mondo associativo. Le equipe di lavoro funzionano meglio nei piccoli ospedali. Le professionalità sono più valorizzate nei piccoli ospedali.
Questi sono solo alcuni spunti di riflessione che ci devono far pensare..come sono certo che ognuno di noi possa contribuire a fornirne altri.
Questi sono solo alcuni spunti di riflessione che ci devono far pensare..come sono certo che ognuno di noi possa contribuire a fornirne altri.
Siamo inoltre certi che chiudere e ridimensionare queste piccole strutture.sostituendole con mega città della salute produca quel risparmio tanto sventolato? Non sarebbe forse meglio pensare di potenziarle e valorizzarle e/o addirittura costruirne nuove?
Bibliografia: A. Signorini, Assistenza ospedaliera e SSN nell’Italia della spending review. Vita e Pensiero, 2013