La PEG è una tecnica che, in parole molto povere, consente la somministrazione di nutrienti e farmaci ai pazienti che non sono in grado di assumerli autonomamente.
La responsabilità della corretta gestione dell’assistenza, della preparazione del paziente e dell’ esecuzione di detta tecnica è infermieristica.
All’OSS è richieso di collaborare nella sorveglianza.
Il suo compito è, dunque, quello di osservare lo stato della peg, di controllare che la medicazione sia pulita, di riconoscere segni di stravaso, arrossamento o gonfiore della cute, e di avvisare in tal caso, l’infermiere.
Non è compito dell’OSS neppure curare la velocità infusionale, che viene stabilita dal medico e attuata dall’infermiere.
I suoi spazi di autonomia sono confinati alla preparazione dell’ambiente e del materiale occorrente, nonché al riordino.
In sostanza, anche qui il suo è un ruolo di supporto al personale infermieristico.
Ogni sforamento di competenza potrebbe essere penalmente sanzionabile, ex art. 348 c.p., anche se non risultano decisioni giurisprudenziali sul punto.
Sulle competenze dell’OSS, cfr. Guerriero-Carbone-Malatesta, Il manuale per OSS, Operatore Socio-Sanitario. Teoria e test per la formazione professione e per i concorsi pubblici, Editest, 2017: AA.VV, L’operatore socio-sanitario (O.S.S.) Quz a risposta multipla per le prove concorsuali,Edizioni Giuridiche Simone; 2016; Cuel-Cosi, La formazione sanitaria dell’OSS, CEA, 2014
E preparare le bottiglie, attaccarlo ed azionarle è compito dell’oss?