Chiunque di noi abbia avuto esperienze di ricovero e non solo si è reso conto come rapidamente si perde la propria identità e ci si senta indifesi. Mai come in questi casi siamo nudi e viviamo una situazione di grande debolezza. Certo è importante trovarsi in un luogo dove operano professionisti tecnicamente e scientificamente capaci, ma non bisogna sottovalutare l’aspetto emotivo della persona. Forse per migliorare quest’aspetto non servono soldi, ma se non se ne parla mai sarà sempre meno considerato. La chiusura dei piccoli ospedali inoltre e la costruzione di grandi centri allontanano sempre di più la persona dai propri curanti e diventiamo sempre di più un numero e saremo sempre più nudi di fronte alla malattia.